venerdì 28 marzo 2008

QUELL' "AVARO" DI CARLO CROCCOLO

Elisa e Cleante, figli di Arpagone, sono innamorati rispettivamente di Valerio e Mariana ma il loro amore è fortemente ostacolato dal padre, l’avaro per eccellenza, che vuole prendere in moglie Mariana e sposare la figlia con un ricco borghese, il tutto entro la sera stessa.
In soccorso di Elisa corre lo stesso Valerio che, essendo servo fidato di Arpagone, cerca di persuaderlo a rinviare la data di nozze mentre Cleante si rivolge ai servitori Freccia e Frosina.
La situazione si risolve quando, a seguito del furto della cassetta nella quale erano nascosti tutti i suoi beni, Arpagone si mostra più interessato a ottenere i suoi averi materiali, piuttosto che dedicarsi alle “faccende “ sentimentali.

È davvero uno spettacolo da non perdere quello in scena fino al 6 aprile al teatro Ghione.
Che Moliere fosse uno dei più grandi commediografi di tutti i tempi, è risaputo ma, come al solito, è il lavoro di attori e regista che determina la buona riuscita di uno spettacolo e, in questo caso, il cast è davvero eccellente.
Quello che colpisce in primo luogo è il sapiente lavoro registico di Maurizio Annesi nel mescolamento di stili: da un lato troviamo costumi di scena ben curati, tipici del seicento con grandi parrucche, merletti e fronzoli; la recitazione degli attori che interpretano Cleante, Elisa e Valerio è accademica e ben impostata, le musiche di sottofondo sono perlopiù classiche e walzer, il tutto per ricordare che, quel che vediamo, è un testo teatrale della seconda metà del 1600 e che il regista non ha voluto “sciuparlo” con inutili abbellimenti moderni (e di questo gliene sono grato). Dall’altro lato risalta l’estro di Carlo Croccolo nei panni dell’avaro che, come un bravo buffone, si lascia continuamente all’improvvisazione e continuamente esce dal suo personaggio per parlare direttamente al pubblico, interagire con esso e insegnargli che nessun attore colto e istruito può recitare in una commedia di Moliere meglio di un guitto.
Di fronte a tanta bravura, è piuttosto difficile (o meglio: quasi impossibile) stabilire un attore più bravo su tutti pertanto lascio un parere totalmente soggettivo dicendo che ho trovato estremamente simpatico l’interprete di Mastro Giacomo (cuoco e cocchiere di Arpagone) con il suo accento pugliese che ricorda il Lino Banfi degli anni ’70 spesso incline al gramelot che, insieme a Croccolo, creava situazioni comiche davvero irresistibili.

Nota: il traduttore del testo è lo stesso che ha tradotto e diretto Romeo e Giulietta.

Informazioni utili:
Titolo: L'avaro
Autore: Moliere
Regia: Maurizio Annesi
Interpreti: Carlo Croccolo (Arpagone), Cristina Caldani (Frosina), Fosca Banchelli (Elisa), Fabio Fusco (Cleante), Emanuele Piemonti (Valerio), Carlo Altomonte (Anselmo), Maurizio Semeraro (Mastro Giacomo), Titta Graziano (Mariana), Alessandro Epifani (Freccia), Vincenzo de Luca (Mastro Simone - Magistrato)
Genere: Commedia
Dove: Teatro Ghione (via delle Fornaci, 37; zona: S. Pietro)
Quando: Fino al 6 aprile
Voto: 9/10

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