mercoledì 11 marzo 2009

Si torna in scena!

Mario Rossi, tassista, sposato con Mary Rossi, residente a Roma in Piazza Risorgimento.
Mario Rossi, tassista, sposato con Barbara Rossi, residente a Roma in Piazza Irnerio.
Entrambi finiscono al pronto soccorso, in una notte concitata, per un colpo presto alla testa. Un curioso caso di omonimia?
E’ quello che cercherà di chiarire lo scrupoloso maresciallo Pascucci, mandato dal commissariato di zona a raccogliere la deposizione del signor Rossi, dopo averlo riaccompagnato a casa dalla moglie Mary. Nel frattempo ad un altro commissariato si rivolge Barbara Rossi, preoccupata per il mancato rientro del marito, dando avvio alle indagini del brigadiere Percuoco.


Quello che segue è una divertentissima serie di equivoci, coincidenze, bugie e continue mistificazioni della realtà, che conducono con ritmo crescente all’inaspettato finale...

'Taxi a due piazze', brillante commedia in due atti, è il fiore all'occhiello nella produzione di Ray Cooney, autore inglese contemporaneo. Portato in scena negli ultimi anni nei più importanti teatri italiani ed internazionali, viene riproposto dalla compagnia TeatroCombriccola al teatro San Luca di Roma dal 23 al 26 aprile: 4 serate dal divertimento assicurato!

Ecco il flyer creato dal nostro Andrea "Big"...


... mentre in alto a destra potete visualizzare la locandina. In seguito vi forniremo maggiori dettagli sul teatro e sulle prenotazioni!

mercoledì 4 marzo 2009

La rosa tatuata

Prima di questa sera, conoscevo il testo di Williams solo per sentito dire ma non lo avevo mai visto rappresentato.
Considerando l'epoca in cui è stato scritto, è piuttosto divertente il linguaggio che viene usato, la descrizione della realtà italo-americana nella quale vengono messi in gioco i cliches e gli stereotipi dando maggior risalto alla commedia che non alla drammaticità della situazione.
La profondità di ogni personaggio, ognuno che porta in sé una sua croce, richiede inevitabilmente un'ottima preparazione da parte degli attori e va da sé che solo attori con una buona cultura alle spalle possono farsi carico di un simile "fardello" senza coprirsi di ridicolo.
In questo caso gli attori sono stati tutti all'altezza dei loro ruoli, nessuno escluso; ognuno sapeva prendere le giuste pause, i giusti tempi, ognuno sapeva dire la sua battuta con la giusta tonalità, giusta intenzione, giusto volume. La tecninca e l'uso della voce sono stati rispettati in maniera rigorosa tanto che verrebbe da complimentarsi con ognuno di loro per aver ricordato ogni singola regola imparata alla scuola di recitazione. Tutto rispetto agli interpreti. Dieci e lode. Eppure si sentiva che mancava qualcosa: Decisamente mancava qualcosa altrimenti non mi sarei annoiato nei momenti più fiacchi del testo; qualcosa che mi ha fatto riflettere per quasi tutta la durata del primo atto (dura circa un'ora e mezza). Poi ho capito: manca l'anima.
Ogni attore ha fatto tesoro dei consigli dei propri insegnanti ma tutto questo rigore e questo dover attenersi a delle regole tecniche ha fatto dimenticar loro che non si possono trasmettere sentimenti se non si è disposti a mettere in gioco sentimenti.
L'attore non era partecipe con tutto sé stesso nella scena ma si limitava a calarsi in un personaggio e questo ha creato due effetti negativi: non si ride nelle scene comiche e non si prova alcuna commozione in quelle drammatiche.
Nella mia mente ho immaginato almeno quattro potenziali scene con le quali si sarebbero potuti strappare applausi a scena aperta che, invece, non ci sono stati.
E' stato un vero peccato aver sprecato tanto talento con un errore così grave e, a mio avviso, così imperdonabile (scusate la severità, ma non mi manda proprio in un brodo di giuggiole l'idea di pagare un biglietto per poi accorgermi che anche se sono le 22.00, sento il peso delle palpebre).
Una nota positiva, invece, la dedico alla scenografia. Certo è stata realizzabile solo grazia alle ampie dimensioni del palcoscenico ma ciò non toglie che, seppur assente di colori, la minuziosa dedizione a tutti i particolari è piuttosto ammaliante e lo stesso dicasi per le luci che, pur essendo solo luci bianche, sono state sempre regolate in maniera quasi maniacale tanto da dare sempre il giusto risalto alla scena.
Informazioni utili:
Titolo: La rosa tatuata
Autore: Tennessee Williams
Regia: Francesco Tavassi
Interpreti: Mariangela D'Abbraccio (Serafina), Paolo Giovannucci (Alvaro Mangiacavallo), Dajana Roncione (Rosa Delle Rose), Gabriele Russo (Jack Hunter), Francesco Tavassi (Padre De Leo), Federica Restani (Miss Yorke, Estelle, Bessie), Jacqueline Ferry (Flora, Peppina), Antonietta Rado (Assunta)
Genere: Commedia
Voto 5/10