giovedì 30 aprile 2009

Macbeth di Gabriele Lavia

Sembra quasi che Gabriele Lavia aveva intenzione di mettere in scena un testo di E. A. Poe e poi, casualmente, si è trovato tra le mani il Macbeth di W. Shakespeare; l'ambientazione, infatti, è molto dark, il vastissimo palco del teatro Argentina viene scarsamente riempito da poche sedie, lapidi, o, ancor più spesso, da nulla. Una onnipresente musica di sottofondo rende ancora più cupa l'atmosfera. Il tutto sembra quasi voler esteriorizzare lo stato del protagonista che vive nella perenne paura e solitudine dei suoi atti. Solitudine che viene ancora più sentita proprio quando la scena è popolata di un gran numero di personaggi (in tutto figurano 15 attori), sensazione che viene proiettata sul terreno sparso per tutto il palco, nei movimenti rapidi e nelle corse degli attori per riempire in breve tempo tutto lo spazio scenico; spazio più grande di loro, spazio che ricorda ai personaggi (e al pubblico) la loro tragica piccolezza pur essendo dei "grandi" (Macbeth, infatti, diventa re).
Lavia abbandona totalmente la visione classica delle spade e dei duelli e i personaggi indossano giacche molto lunghe con berretti che ricordano molto le divise dei nazisti nei campi di concentramento. Le armi usate, non a caso, sono proprio le sonore pistole degli anni trenta. I cattivi vengono giustiziati con un colpo di pistola alla nuca. Se volessimo dare un'interpretazione a questa scelta, potremmo dire che il regista ha voluto rappresentare l'ormai arcinota modernità di una tragedia shakespeariana.
Gli attori, come su detto, sono molti ma sono sempre gli stessi quelli che risaltano, gli altri, per lo più, fungono da contorno. Ciò nonostante a ognuno va il merito di aver saputo dirigere sé stesso dall'interno in modo da creare una perfetta simbiosi corale con tutto il gruppo e questo vale sia per gli uomini sia per le tre ragazze che interpretavano le streghe (davvero eccellenti).
Sarebbe, invece, piuttosto retorico parlare della bravura di Lavia nel suo ruolo pertanto mi limiterò a dire che è eccellente il misto di solennità e viltà del protagonista mentre Giovanna Di Rauso ha reso la sua Lady esattamente dispotica e arrogante come ci si aspetterebbe.
L'unica nota, forse, negativa dello spettacolo è che il tutto, in alcuni punti, risulta piuttosto pesante e difficile da seguire quindi, forse, è consigliabile solo agli amanti del genere.

Informazioni utili:
Titolo: Macbeth
Autore: William Shakespeare
Regia: Gabriele Lavia
Interpreti: Gabriele Lavia, Giovanna Di Rauso, Maurizio Lombardi, Biagio Forestieri, Patrizio Cigliano, Mario Pietramala, Alessandro Parise, Michele Demaria, Daniel Dwerryhouse, Fabrizio Vona, Andrea Macaluso, Mauro Celaia, Giorgia Sinicorni, Chiara Degani, Giulia Galiani
Dove: Teatro Argentina: Largo Argentina, 52 (Centro Storico)
Voto: 8/10

lunedì 13 aprile 2009

Taxi a 2 piazze: aperta la prevendita

Mancano dieci giorni alla prima del nostro nuovo spettacolo, Taxi a 2 piazze, e siamo lieti di annunciare l'apertura delle prenotazioni e - novità assoluta di quest'anno - della prevendita. Infatti a chi acquista il biglietto in anticipo verranno subito assegnati e riservati i migliori posti disponibili, tramite un apposito software di gestione della platea. Come nei migliori teatri, una bella opportunità per il nostro pubblico per assicurarsi i posti migliori senza dover arrivare con molto anticipo la sera dello spettacolo! Per chi invece preferisce pagare al botteghino raccomandiamo comunque la prenotazione dell'ingresso nella data prescelta: la prenotazione verrà mantenuta fino a 10 minuti prima dell'inizio dello spettacolo e i posti verranno assegnati al botteghino.

Il prezzo del biglietto è di 10 euro (5 euro per i bambini fino a 10 anni), mentre la tessera annuale dell'associazione, obbligatoria per gli adulti, ha il costo di 2 euro.

Lo spettacolo andrà in scena al Teatro San Luca di Roma a partire dal 23 aprile: giovedì venerdì e sabato alle ore 21, per finire domenica 26 alle ore 18.

Cosa aspettate? contattateci al numero 349 6043390 o scrivete a teatrocombriccola@yahoo.it ...vi aspettiamo!

giovedì 9 aprile 2009

Radice di due

Esattamente al contrario del cartone animato, Tom e Jerry, in questa commedia, si amano alla follia. Beh, le dimostrazioni d'amore sono piuttosto singolari in quanto Tom è un bambino normalissimo a cui piacciono i cartoni animati e i telefilm americani ma Jerry, sin da bambina, dà evidenti segni di pazzia un po' "fricchettona".
I due attori sono davvero brillanti l'uno (Michele La Ginestra) per i magnifici tempi comici, l'altra (Edy Angelillo) per la vitalità energica che riusciva a trasmettere. Non so se dipende dall'enorme successo della stagione precedente, ma entrambi sembrano essere in perfetta simbiosi l'uno con l'altra sul palcoscenico. Oltre alle battute essi mettono il cuore e, in una commedia in cui si parla di amore, credo che sia la cosa più essenziale.
Il testo è senza dubbio eccellente (non a caso ha vinto il Premio Scrittura Teatrale Diego Fabbri-Forti) e riesce ad accoppiare umorismo e romanticismo.
Quello che colpisce maggiormente è il gioco di luci che sopperiscono pienamente la scarsa scenografia (di cui non si sente affatto la mancanza).
Questo spettacolo è consigliato sia a chi vuole passare una piacevole serata all'insegna di risate, sia a chi vuole portare la propria dolce metà a teatro.




Informazioni Utili:
Titolo: Radice di due
Autore: Adriano Bennicelli
Regia: Enrico Maria Lamanna
Interpreti: Michele La Ginestra e Edy Angelillo
Genere: Commedia
Dove: Teatro Italia (fino al 5 aprile)
Voto: 7/10