domenica 7 dicembre 2008

Agostino - Rolando Ravello e Massimiliano Bruno

In un tema a scuola, davanti al maestro e ai compagni di classe che lo prendono in giro, Lorenzo racconta come, durante il giorno della sua prima comunione, la sua famiglia è stata buttata fuori casa a Tor Bella Monaca da nuovi inquilini abusivi e il padre Agostino, andando alla polizia, scopre che quella casa non era affittata regolarmente ma era semplicemente stata occupata da un "fascita" terribilmente disonesto che truffava la povera famiglia riscuotendo ogni mese un affitto che, in realtà, non aveva alcun diritto di avere.
Agostino allora lotta in tutti i modi per poter riottenere la sua casa, prima rivolgendosi allo stato e poi, non ricevendo aiuti, rivolgendosi a chi gli va contro, la malavita; ma alla fine è troppo onesto per accettare che degli scagnozzi massacrino di botte delle povere persone e quindi decide di piazzare una tenda e occupare il pianerottolo.
Come in molte periferie italiane, in questa la legge non conta e vige un vero e proprio Far West dove le persone buone e senza coglioni come Agostino non hanno vita facile e sono destinati alla crudele legge darwiniana che punisce i deboli.

Sono circa quindici i personaggi di questa storia ma un solo attore che li interpreta: uno straordinario Rolando Ravello. Come può interpretare così tanti personaggi? Cambiando la voce e la postura. Sembra quasi di vedere uno spettacolo di un giullare di corte e, pur essendo una storia incredibilmente tragica perchè, in parte, è successa realmente (infatti al momento dei saluti il vero Agostino si palesa sul palco), l'attore riesce a far ridere fino alle lacrime con il suo modo di interpretare i personaggi: la moglie insicura, il maestro rigido e severo (da morire dal ridere), la figlia che non parla mai, il proprietario di casa fascista ma memorabile è il nonno squisitamente volgare che guarda che ssi mme stai a chiede de anna' a dormi' in machina, t'attacchi propio che ar cornicione der cazzo.
Ma l'attore, seppur esageratamente bravo, non è l'unica nota eccellente dello spettacolo.
La storia, infatti, è stata raccontata anche da due musicisti cantastorie, onnipresenti sul palco con musiche bellissime sullo stile di Tom Waits suonate da Alessandro Mannarino (voce e chitarra) e Houman Vaziri (violino).
Ma per ultimo e certamente non ultimo (mi si perdoni la banalità) c'è la magnifica scrittura del grande Massimiliano Bruno autore del testo.
Frasi memorabili che restano nel cuore, che commuovono, che fanno ridere, che restano impresse come la battuta finale recitata dai cantastorie quando Agostino in una mano ha una valigia e nell'altra un mazzo di fiori per provare a riconquistare la moglie che se ne è andata: A quest'eroe non dategli una medaglia ma quello che c'è sotto... il cuore.

Un'ora e mezza di spettacolo che vola talmente in fretta che sembrano essere passati non più di quaranta minuti.
Non riesco a credere a quanto sono stato stupido ad aspettare l'ultimo giorno per andare a vedere questo testo magnifico, in questo modo, non solo non potrò consigliarlo a nessuno, ma non ho neanche la possibilità di tornarci per una seconda volta.

Informazioni utili
Titolo Agostino
Autore Massimiliano Bruno
Regia Lorenzo Gioielli
Interpreti Rolando Ravello
Musiche Alessandro Mannarino(voce/chitarra/giocattoli/percussioni), Houman Vaziri (violino e cianfrusaglie)
Genere Narrazione
Dove Teatro Ambra Jovinelli (via Guglielmo Pepe, 43. Zona: Esquilino)
Voto 10/10