domenica 19 ottobre 2008

Sotto paga non si paga

Come al suo solito, la trama di uno spettacolo di Dario Fo è solo un pretesto per poter raccontare/denunciare un problema di tipo sociale.
In questo caso si parla dell'attualissima crisi economica di tutto il mondo e, ovviamente, la colpa viene data ai "padroni" che, come vampiri, succhiano il sangue alla povera gente.

Antonia e Giovanni sono una coppia di sposi. Lei è stata licenziata da un anno e non trova lavoro, lui lavora in una fabbrica che rischia di chiudere per fallimento.
Un bel giorno Antonia torna dal supermercato con decine di buste della spesa e rivela all'amica che c'è stato un grandissimo saccheggio per via dell'aumento dei prezzi ma non può dire a Giovanni di aver preso tutta quella merce senza averla pagata perchè non avrebbe mai approvato.
Quando polizia e carabinieri iniziano a fare la perquisizione di tutte le case della zona, iniziano i problemi per Antonia.

E' ovvio che, un tipo di spettacolo del genere, verrà gradito principalmente da un pubblico di sinistra (anche se non mancano critiche al PD) ma, personalmente, mi sento di consigliarlo a chiunque perchè, al di là del messaggio che può essere più o meno condivisibile, le situazioni comiche che si vengono a creare sono davvero esilaranti, tipiche della Commedia dell'Arte.
Dario Fo si è sempre definito un giullare e questo stile traspare anche nella regia e scrittura creando personaggi totalmente macchiettistici e surreali.
Marina Massironi è decisamente formidabile ma devo dire di aver rivalutato enormemente Antonio Catania che, più che attore, è stato un autentico buffone moderno rendendo comiche anche le battute più fiacche.

Una scelta registica decisamente azzeccata e gradita (almeno dal sottoscritto) è stata quella di far fare i cambi scena agli stessi attori che, con uno sfondo musicale (sempre di Dario Fo), uscivano dai loro personaggi per spostare le quinte e i vari oggetti di scena e quella di far interpretare il carabiniere, il poliziotto, il becchino, il padre di Giovanni e il banchiere allo stesso attore: uno straordinario Sergio Valastro (o, almeno, credo che fosse lui visto che sul sito del teatro non compaiono i nomi dei personaggi vicino a quelli degli attori).
Questo a sottolineare da un lato la mancanza di soldi, come a dire: la crisi economica la sentiamo anche noi; dall'altro, però, c'è il ritorno alla già citata Commedia dell'Arte in cui gli attori provvedevano da soli a cambiare scene e a interpretare più ruoli cambiando semplicemente la maschera.

Se c'è una cosa che non mi è piaciuta, è stato proprio il finale (o meglio, il post-finale).
Gli attori hanno smesso di recitare e hanno iniziato a elencare tutti i problemi dell'Italia trasformando lo spettacolo in un comizio. Fosse dipeso da me, avrei chiuso il sipario 5 minuti prima; ma, del resto, anche questo era da aspettarselo da Dario Fo.

Informazioni utili:
Titolo: Sotto paga, non si paga!
Autore: Dario Fo
Regia: Dario Fo
Interpreti: Marina Massironi, Antonio Catania, Marina De Juli, Renato Marchetti e Sergio Valastro
Genere: Commedia/Satirico
Dove: Teatro Valle (Via del Teatro Valle, 21[Centro strorico])
Quando: Fino al 26 Ottobre
Voto: 8/10

4 commenti:

Claudia ha detto...

anche io e Marco abbiamo sollevato la stessa critica al post-finale, come lo chiama Fabio, e abbiamo sentito altri spettatori muovere la stessa obiezione. In effetti quei 5 minuti contro Berlusconi non erano commedia e nemmeno satira politica, ma proprio una sorta di comizio, e mi sono sembrati fuori luogo a conclusione di uno spettacolo che (pur essendo piuttosto schierato, e con orientamento prevedibile conoscendo l'autore) era comunque una commedia a sfondo sociale, più che politico. Un'ottima commedia, peraltro, veramente molto divertente e originale, capace di mantenere sempre viva l'attenzione nonostante la lunga durata. Bravissimi la Massironi e Catania, bella la regia, molto bella a mio avviso anche la scena finalissima di inglobamento nel dipinto.

Batello ha detto...

Purtroppo Dario Fo ha questa continua abitudine di dover fare un comizio e sono proprio questi i momenti in cui mi piace di meno anche perchè non fa né satira né informazione in quanto tutte quelle cose già le sappiamo.

La scena dell'inglobamento nel dipinto è piaciuta anche a me ma quella che merita un vero premio è quella in cui le due donne provavano a mettere il corpo del carabiniere nell'armadio...
Mi ha fatto morire dal ridere

Ponch de Leon ha detto...

La scena delle due che fanno entrare il carabiniere nell'armadio è da oscar, assolutamente geniale (quasi da copiare per taxi a due piazze). Come dicevo a Claudia, credo che la scelta di "cambio di linguaggio" sia dettata dalla volontà di "svegliare" il pubblico, inviando un messaggio sgradevole (se lo è stato per noi, è lecito pensare che lo sia stato per molti altri)ed aumentare l'immedesimazione nella scena finale del quadro. Secondo me Batello è stato avaro sul voto, 9.5 per me!

Batello ha detto...

Per quanto riguarda il voto, sono andato a scendere proprio per il post-finale che non mi è piaciuto.

Non metto "mezzi voti" o metto 8 o 9.
So che non è un ragionamento che dovrei confessare pubblicamente ma lo faccio lo stesso: ho messo 9 a Filumena Marturano (avrei voluto mettere 9.5) e questo non mi è piaciuto allo stesso modo quindi non me la son sentita di mettere lo stesso voto (chiedo perdono per il mio pessimo comportamento da "recensionista")
È ovvio, però, che il voto è soggettivo quindi hai fatto più che bene a mettere il tuo punto di vista.