Sembra quasi che Gabriele Lavia aveva intenzione di mettere in scena un testo di E. A. Poe e poi, casualmente, si è trovato tra le mani il Macbeth di W. Shakespeare; l'ambientazione, infatti, è molto dark, il vastissimo palco del teatro Argentina viene scarsamente riempito da poche sedie, lapidi, o, ancor più spesso, da nulla. Una onnipresente musica di sottofondo rende ancora più cupa l'atmosfera. Il tutto sembra quasi voler esteriorizzare lo stato del protagonista che vive nella perenne paura e solitudine dei suoi atti. Solitudine che viene ancora più sentita proprio quando la scena è popolata di un gran numero di personaggi (in tutto figurano 15 attori), sensazione che viene proiettata sul terreno sparso per tutto il palco, nei movimenti rapidi e nelle corse degli attori per riempire in breve tempo tutto lo spazio scenico; spazio più grande di loro, spazio che ricorda ai personaggi (e al pubblico) la loro tragica piccolezza pur essendo dei "grandi" (Macbeth, infatti, diventa re).
Lavia abbandona totalmente la visione classica delle spade e dei duelli e i personaggi indossano giacche molto lunghe con berretti che ricordano molto le divise dei nazisti nei campi di concentramento. Le armi usate, non a caso, sono proprio le sonore pistole degli anni trenta. I cattivi vengono giustiziati con un colpo di pistola alla nuca. Se volessimo dare un'interpretazione a questa scelta, potremmo dire che il regista ha voluto rappresentare l'ormai arcinota modernità di una tragedia shakespeariana.
Gli attori, come su detto, sono molti ma sono sempre gli stessi quelli che risaltano, gli altri, per lo più, fungono da contorno. Ciò nonostante a ognuno va il merito di aver saputo dirigere sé stesso dall'interno in modo da creare una perfetta simbiosi corale con tutto il gruppo e questo vale sia per gli uomini sia per le tre ragazze che interpretavano le streghe (davvero eccellenti).
Sarebbe, invece, piuttosto retorico parlare della bravura di Lavia nel suo ruolo pertanto mi limiterò a dire che è eccellente il misto di solennità e viltà del protagonista mentre Giovanna Di Rauso ha reso la sua Lady esattamente dispotica e arrogante come ci si aspetterebbe.
L'unica nota, forse, negativa dello spettacolo è che il tutto, in alcuni punti, risulta piuttosto pesante e difficile da seguire quindi, forse, è consigliabile solo agli amanti del genere.
Informazioni utili:
Titolo: Macbeth
Autore: William Shakespeare
Regia: Gabriele Lavia
Interpreti: Gabriele Lavia, Giovanna Di Rauso, Maurizio Lombardi, Biagio Forestieri, Patrizio Cigliano, Mario Pietramala, Alessandro Parise, Michele Demaria, Daniel Dwerryhouse, Fabrizio Vona, Andrea Macaluso, Mauro Celaia, Giorgia Sinicorni, Chiara Degani, Giulia Galiani
Dove: Teatro Argentina: Largo Argentina, 52 (Centro Storico)
Voto: 8/10
giovedì 30 aprile 2009
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2 commenti:
Lo andrò a vedere a breve. sarà fantastico!!!
Beh, ne vale la pena...
decisamente
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